GIUSEPPE UNCINI
GIUSEPPE UNCINI
Dal 6 marzo al 4 aprile 2007
GIUSEPPE UNCINI
GIUSEPPE UNCINI
Dal 6 marzo al 4 aprile 2007
Testo
Giò Marconi, Christian Stein e Galleria Fumagalli inaugurano una tripla mostra di Giuseppe Uncini, a cinque anni di distanza dalle importanti personali del settembre 2002, tenutesi nelle due sedi milanesi, proponendo un nuovo percorso antologico dedicato all’artista. La ricerca complessa e originale di Uncini è da sempre volta agli equilibri della costruzione e all’attenzione per l’uso di materiali e metalli come il cemento armato e il ferro. Nel 1958 crea il suo primo Cementoarmato, opera oggetto costruita con il cemento che concretizza e materializza lo spazio e il segno, il segno come presenza, lo spazio come misura, non più “un quadro rappresentante” ma un oggetto “autosignificante”. Dal 1962 al 1965 lavora ai Ferrocementi, opere in cui il tondino di ferro disegna sulla superficie neutra della gettata di cemento un gioco di contrapposizione spaziale tra linea e superficie.
Seguono nel 1965 le Strutturespazio, oggetti geometrici in acciaio o in alluminio lucido in cui sperimenta in modo specifico la tridimensionalità che lo porta alla successiva ricerca, quella delle Ombre in cui costruisce materialmente sia l’oggetto che la sua ombra. Del 1968 è la Porta aperta con ombra realizzata dalla committente Palma Bucarelli per la Galleria Nazionale di Roma. Nasce poi la serie di opere dei Mattoni, muri, colonne, archi, portali, costruiti con il modulo essenziale del mattone che si confrontano con le loro ombre di cemento. Dalla fine degli anni Settanta le Dimore, edifici, porte, finestre, soglie e la loro ombra, sculture-contenitori che rappresentano l’abitare. La ricerca dell’artista prosegue nel 1987 con gli Spazi di ferro, opere in cui griglie di ferro definiscono un possibile spazio fra due o più volumi, seguono nel 1993 gli Spazicemento, i Tralicci, i Muri di cemento e le Architetture.
Da Christian Stein sono presentate una grande Architettura del 2007 e una selezione di opere su carta dagli anni Sessanta a oggi. Da Giò Marconi, quattro grandi opere: Sedia con ombra e Finestra con ombra del 1968 e due Dimore del 1982, un gruppo di tecniche miste su carta, studi relativi alle ombre e alle dimore. Alla Galleria Fumagalli, sono esposte le opere più recenti di Giuseppe Uncini: gli Spazicemento, i Muri di cemento e le Architetture con alcuni lavori storici, Mattoni, Cementarmato e Dimora. A partire dal 2008 sono in programma tre importantissime mostre di Giuseppe Uncini, a Graz, presso la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, al Museum fur Neue Kunst di Karlsruhe e al Mart di Rovereto.
Testo
Giò Marconi, Christian Stein e Galleria Fumagalli inaugurano una tripla mostra di Giuseppe Uncini, a cinque anni di distanza dalle importanti personali del settembre 2002, tenutesi nelle due sedi milanesi, proponendo un nuovo percorso antologico dedicato all’artista. La ricerca complessa e originale di Uncini è da sempre volta agli equilibri della costruzione e all’attenzione per l’uso di materiali e metalli come il cemento armato e il ferro. Nel 1958 crea il suo primo Cementoarmato, opera oggetto costruita con il cemento che concretizza e materializza lo spazio e il segno, il segno come presenza, lo spazio come misura, non più “un quadro rappresentante” ma un oggetto “autosignificante”. Dal 1962 al 1965 lavora ai Ferrocementi, opere in cui il tondino di ferro disegna sulla superficie neutra della gettata di cemento un gioco di contrapposizione spaziale tra linea e superficie.
Seguono nel 1965 le Strutturespazio, oggetti geometrici in acciaio o in alluminio lucido in cui sperimenta in modo specifico la tridimensionalità che lo porta alla successiva ricerca, quella delle Ombre in cui costruisce materialmente sia l’oggetto che la sua ombra. Del 1968 è la Porta aperta con ombra realizzata dalla committente Palma Bucarelli per la Galleria Nazionale di Roma. Nasce poi la serie di opere dei Mattoni, muri, colonne, archi, portali, costruiti con il modulo essenziale del mattone che si confrontano con le loro ombre di cemento. Dalla fine degli anni Settanta le Dimore, edifici, porte, finestre, soglie e la loro ombra, sculture-contenitori che rappresentano l’abitare. La ricerca dell’artista prosegue nel 1987 con gli Spazi di ferro, opere in cui griglie di ferro definiscono un possibile spazio fra due o più volumi, seguono nel 1993 gli Spazicemento, i Tralicci, i Muri di cemento e le Architetture.
Da Christian Stein sono presentate una grande Architettura del 2007 e una selezione di opere su carta dagli anni Sessanta a oggi. Da Giò Marconi, quattro grandi opere: Sedia con ombra e Finestra con ombra del 1968 e due Dimore del 1982, un gruppo di tecniche miste su carta, studi relativi alle ombre e alle dimore. Alla Galleria Fumagalli, sono esposte le opere più recenti di Giuseppe Uncini: gli Spazicemento, i Muri di cemento e le Architetture con alcuni lavori storici, Mattoni, Cementarmato e Dimora. A partire dal 2008 sono in programma tre importantissime mostre di Giuseppe Uncini, a Graz, presso la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, al Museum fur Neue Kunst di Karlsruhe e al Mart di Rovereto.
Vedute
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