ENRICO CASTELLANI
ENRICO CASTELLANI

Biografia
Enrico Castellani nasce a Castelmassa, in provincia di Rovigo, nel 1930 e muore a Celleno nel 2017. Nei primi anni ’50 studia arte e architettura in Belgio all’Académie Royale des Beaux-Arts e all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, avviando molto presto una pratica artistica al confine tra pittura, scultura e architettura, alla ricerca di un nuovo paradigma. Attivo nella nuova scena milanese di fine anni ’50, stringe rapporti di amicizia e collaborazione con Piero Manzoni col quale nel 1959 fonda la rivista Azimuth e la quasi omonima galleria Azimut, proponendo un azzeramento totale dell’esperienza artistica precedente. In quell’anno Enrico Castellani produce la sua prima superficie estroflessa sondando le potenzialità della tela in massima tensione: Superficie nera. Al nero succede poi il bianco con i suoi giochi di ombre e luci e la ripetizione seriale di ritmi compositivi, inaugurando così una poetica della “ripetizione differente”. «Il bianco per me non è un colore, ma la sua assenza. Nei miei lavori tendo a essere il più oggettivo possibile. Le opere esistono per se stesse, non sono destinate a trasmettere alcun messaggio».
Enrico Castellani espone in istituzioni di tutto il mondo, tra le personali: Musée d’Art Moderne, Saint-Étienne (2012), Ca’ Pesaro, Venezia (con Günther Uecker, 2012), Auditorium Parco della Musica, Roma (2006), The Pushkin State Museum of Fine Arts, Mosca (2005), Fondazione Prada, Milano (2001), Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (1999), Palazzo Fabroni, Pistoia (1996). Tra le mostre collettive più prestigiose: Palazzo Strozzi, Firenze (2018), Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2014), Palazzo Grassi, Venezia e Museum of Contemporary Art, Chicago (2008), Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (1998), Guggenheim Museum, New York e La Triennale, Milano (1994), Centro de arte Reina Sofia, Madrid (1990), Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, Torino (1984), Centre Georges Pompidou, Parigi (1981), Museum of Modern Art, New York (1965), Stedelijk Museum, Amsterdam (1965, 1962), Palazzo Querini-Stampalia, Venezia (1963), Städtisches Museum, Schloss Morsbroich, Leverkusen (1960).
Numerose le rassegne internazionali collettive: Biennale di Venezia (2003, 1993, 1984, 1966, 1964), Documenta IV (1968), Biennale di San Paolo (1965). Nel 2010 riceve dal Principe Hitachi, Patrono Onorario della Japan Art Association, il Praemium Imperiale per la Pittura. Dal 1997 Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura tre esposizioni personali dedicate a Enrico Castellani. Quella del 1997 è accompagnata da un catalogo con testi di Annamaria Maggi e Marco Meneguzzo. Nel 2001 è organizzata la seconda personale con una pubblicazione che ne documenta il lavoro dal 1959 al 2000; nello stesso anno, in coedizione con Galleria Niccoli di Parma, la Fumagalli propone la ristampa anastatica dei due numeri della rivista Azimuth del 1959-60. Del 2006 è la terza personale dell’artista. Nel 2011 partecipa alla collettiva “ACMN. Giovanni Anselmo, Enrico Castellani, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci”, di cui è pubblicato il catalogo nel 2018.
Biografia
Enrico Castellani nasce a Castelmassa, in provincia di Rovigo, nel 1930 e muore a Celleno nel 2017. Nei primi anni ’50 studia arte e architettura in Belgio all’Académie Royale des Beaux-Arts e all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, avviando molto presto una pratica artistica al confine tra pittura, scultura e architettura, alla ricerca di un nuovo paradigma. Attivo nella nuova scena milanese di fine anni ’50, stringe rapporti di amicizia e collaborazione con Piero Manzoni col quale nel 1959 fonda la rivista Azimuth e la quasi omonima galleria Azimut, proponendo un azzeramento totale dell’esperienza artistica precedente. In quell’anno Enrico Castellani produce la sua prima superficie estroflessa sondando le potenzialità della tela in massima tensione: Superficie nera. Al nero succede poi il bianco con i suoi giochi di ombre e luci e la ripetizione seriale di ritmi compositivi, inaugurando così una poetica della “ripetizione differente”. «Il bianco per me non è un colore, ma la sua assenza. Nei miei lavori tendo a essere il più oggettivo possibile. Le opere esistono per se stesse, non sono destinate a trasmettere alcun messaggio».
Enrico Castellani espone in istituzioni di tutto il mondo, tra le personali: Musée d’Art Moderne, Saint-Étienne (2012), Ca’ Pesaro, Venezia (con Günther Uecker, 2012), Auditorium Parco della Musica, Roma (2006), The Pushkin State Museum of Fine Arts, Mosca (2005), Fondazione Prada, Milano (2001), Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (1999), Palazzo Fabroni, Pistoia (1996). Tra le mostre collettive più prestigiose: Palazzo Strozzi, Firenze (2018), Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2014), Palazzo Grassi, Venezia e Museum of Contemporary Art, Chicago (2008), Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato (1998), Guggenheim Museum, New York e La Triennale, Milano (1994), Centro de arte Reina Sofia, Madrid (1990), Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, Torino (1984), Centre Georges Pompidou, Parigi (1981), Museum of Modern Art, New York (1965), Stedelijk Museum, Amsterdam (1965, 1962), Palazzo Querini-Stampalia, Venezia (1963), Städtisches Museum, Schloss Morsbroich, Leverkusen (1960).
Numerose le rassegne internazionali collettive: Biennale di Venezia (2003, 1993, 1984, 1966, 1964), Documenta IV (1968), Biennale di San Paolo (1965). Nel 2010 riceve dal Principe Hitachi, Patrono Onorario della Japan Art Association, il Praemium Imperiale per la Pittura. Dal 1997 Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura tre esposizioni personali dedicate a Enrico Castellani. Quella del 1997 è accompagnata da un catalogo con testi di Annamaria Maggi e Marco Meneguzzo. Nel 2001 è organizzata la seconda personale con una pubblicazione che ne documenta il lavoro dal 1959 al 2000; nello stesso anno, in coedizione con Galleria Niccoli di Parma, la Fumagalli propone la ristampa anastatica dei due numeri della rivista Azimuth del 1959-60. Del 2006 è la terza personale dell’artista. Nel 2011 partecipa alla collettiva “ACMN. Giovanni Anselmo, Enrico Castellani, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci”, di cui è pubblicato il catalogo nel 2018.
Opere
Opere
Mostre
MOSTRE PERSONALI

ENRICO CASTELLANI
Opere recenti
Inaugurazione 11 novembre 2006
Dal 14 novembre 2006 al 10 gennaio 2007
MOSTRE COLLETTIVE

Sistema – Dematerializzazione – Testo
Inaugurazione 7 settembre 2021
Dall’8 settembre al 5 novembre 2021

A Personal View of Abstract Painting and Sculpture
Inaugurazione 25 maggio 2016
Dal 26 maggio al 10 settembre 2016

ACMN – Anselmo, Castellani, Mochetti, Nannucci
Inaugurazione 18 maggio 2011
Dal 31 maggio al 22 ottobre 2011
Mostre
MOSTRE PERSONALI

ENRICO CASTELLANI
Opere recenti
Inaugurazione 11 novembre 2006
Dal 14 novembre 2006 al 10 gennaio 2007
MOSTRE COLLETTIVE

Sistema – Dematerializzazione – Testo
Inaugurazione 7 settembre 2021
Dall’8 settembre al 5 novembre 2021

A Personal View of Abstract Painting and Sculpture
Inaugurazione 25 maggio 2016
Dal 26 maggio al 10 settembre 2016

ACMN – Anselmo, Castellani, Mochetti, Nannucci
Inaugurazione 18 maggio 2011
Dal 31 maggio al 22 ottobre 2011





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Die geräumige, klimatisierte Suite bietet einen Flachbild-Kabel-TV, schallisolierte Wände,
eine Minibar und einen Sitzbereich. Diese Suite
bietet ein eigenes Bad mit einer Badewanne oder einer Dusche,
einem Bidet und einem Haartrockner sowie kostenlose Pflegeprodukte
und Bademäntel. Dieses Familienzimmer hat ein eigenes Bad mit einer Badewanne oder einer Dusche,
einem Bidet, einem Haartrockner, kostenlosen Pflegeprodukten und Bademänteln. Dieses
Zimmer bietet Panoramablick auf die umliegenden Berge.Bitte beachten Sie, dass für diese Zimmerkategorie keine Zustellbetten verfügbar sind.
Dieses Zimmer bietet eine malerische Aussicht auf den Garten.Bitte beachten Sie,
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