GIORGIO GRIFFA
GIORGIO GRIFFA
Biografia
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936, dove vive e lavora. Affiancando inizialmente gli esponenti dell’Arte Povera, tra il 1967 e il 1968 pone le basi del proprio linguaggio autonomo, elaborando quel metodo di lavoro che caratterizza ancora oggi la sua pratica: la tela grezza (iuta, canapa, cotone o lino) senza cornice è disposta sul pavimento per assorbire il colore, nella maggior parte dei casi tinte stemperate con acqua. Con un approccio performativo e basato sul tempo, Giorgio Griffa consente alla tela e al pennello di influenzare e formare il proprio lavoro, affidandosi quindi all’”intelligenza della pittura”; i suoi segni minimali e primordiali derivano dalla fascinazione per l’energia quantistica, la matematica spazio-temporale e la sezione aurea. Linee e pennellate sono deliberatamente tagliate e la tela non è mai riempita con un oggetto finito, rispecchiando un’azione nel tempo, un pensiero in transito. Nei decenni ’80 e ’90, i segni assumono una maggiore complessità ma anche una funzione più decorativa, rispetto all’estrema riduzione formale messa in atto alla fine degli anni ’60. Stabilite le regole grammaticali di base, Giorgio Griffa continua ad articolare il proprio linguaggio in diversi racconti.
Tra le mostre personali in istituzioni: Camden Arts Centre, Londra (2018), Fundação de Serralves, Porto e Fondation Vincent Van Gogh, Arles (2016), Centre d’Art Contemporain, Ginevra (2015), MACRO, Roma (2011), Museo della Permanente, Milano e Institut Mathildenhöhe, Darmstadt (2005), GAM, Torino (2002, 2001), Loggetta Lombardesca, Ravenna (1991), Istituto Italiano di Cultura, Colonia (1985), Kunstverein, Braunschweig (1980). Numerose le collettive in istituzioni internazionali quali: Pinacoteca Albertina, Torino (2018), Castello di Rivoli (2017), GAMeC, Bergamo (2010), Kunsthaus, Zurigo (2009), Museo della Permanente, Milano (2007), Instituto Italiano di Cultura, Londra (2006), MART, Rovereto (2005), Accademia di Francia, Roma (2003), Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1998), Kunsteverein, Francoforte (1997, 1987), Museo de Belas Artes, Rio de Janeiro (1989), Galleria Civica, Modena (1988), Alvar Aalto Museum, Jyaskyla (1985), Palazzo Reale, Milano (1984), Museum Padagogisches Zentrum, Monaco (1982), Museo di Castelvecchio, Verona (1981), Museum Boymans, Rotterdam (1977), Internationaal Culturell Centrum, Anversa (1975), Museum of Philadelphia Civic Center (1973), Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris (1970), Städtische Kunsthalle, Düsseldorf (1969).
Giorgio Griffa partecipa alle rassegne internazionali: Biennale di Venezia (2017, 1980, 1978), Quadriennale di Roma (1999, 1986), Biennale di San Paolo (1977). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1995 con l’esposizione personale e la pubblicazione di un catalogo con testo di Giovanni Maria Accame. Sempre nel 1995 la Fumagalli cura l’edizione “Di segno in segno”, con testi dello stesso Griffa e di Martina Corgnati, in occasione della mostra al Palazzo Recanati-Arroni a Spoleto. Nel 2005 la galleria cura la pubblicazione del volume dedicato al lavoro di Giorgio Griffa dal 1968 al 1980, con testi di Marco Meneguzzo e Luca Massimo Barbero, che accompagna le esposizioni all’Institute Mathildenhöe a Darmstadt, alla Kunsthalle di Aschaffengurg e al Museo della Permanente a Milano. Sempre nel 2005 espone nella mostra “VISIONI, 20 artisti a Sant’Agostino”. Nel 2006 a Giorgio Griffa è dedicata la personale “Sezione Aurea e qualcos’altro” e nel 2008 la monografia “Segnando pittura”, a cura di Alberto Fiz. Nel 2012 è organizzata l’ultima personale “Giorgio Griffa, opere 1969…”, presso Spazioborgogno di Milano.
Biografia
Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936, dove vive e lavora. Affiancando inizialmente gli esponenti dell’Arte Povera, tra il 1967 e il 1968 pone le basi del proprio linguaggio autonomo, elaborando quel metodo di lavoro che caratterizza ancora oggi la sua pratica: la tela grezza (iuta, canapa, cotone o lino) senza cornice è disposta sul pavimento per assorbire il colore, nella maggior parte dei casi tinte stemperate con acqua. Con un approccio performativo e basato sul tempo, Giorgio Griffa consente alla tela e al pennello di influenzare e formare il proprio lavoro, affidandosi quindi all’”intelligenza della pittura”; i suoi segni minimali e primordiali derivano dalla fascinazione per l’energia quantistica, la matematica spazio-temporale e la sezione aurea. Linee e pennellate sono deliberatamente tagliate e la tela non è mai riempita con un oggetto finito, rispecchiando un’azione nel tempo, un pensiero in transito. Nei decenni ’80 e ’90, i segni assumono una maggiore complessità ma anche una funzione più decorativa, rispetto all’estrema riduzione formale messa in atto alla fine degli anni ’60. Stabilite le regole grammaticali di base, Giorgio Griffa continua ad articolare il proprio linguaggio in diversi racconti.
Tra le mostre personali in istituzioni: Camden Arts Centre, Londra (2018), Fundação de Serralves, Porto e Fondation Vincent Van Gogh, Arles (2016), Centre d’Art Contemporain, Ginevra (2015), MACRO, Roma (2011), Museo della Permanente, Milano e Institut Mathildenhöhe, Darmstadt (2005), GAM, Torino (2002, 2001), Loggetta Lombardesca, Ravenna (1991), Istituto Italiano di Cultura, Colonia (1985), Kunstverein, Braunschweig (1980). Numerose le collettive in istituzioni internazionali quali: Pinacoteca Albertina, Torino (2018), Castello di Rivoli (2017), GAMeC, Bergamo (2010), Kunsthaus, Zurigo (2009), Museo della Permanente, Milano (2007), Instituto Italiano di Cultura, Londra (2006), MART, Rovereto (2005), Accademia di Francia, Roma (2003), Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1998), Kunsteverein, Francoforte (1997, 1987), Museo de Belas Artes, Rio de Janeiro (1989), Galleria Civica, Modena (1988), Alvar Aalto Museum, Jyaskyla (1985), Palazzo Reale, Milano (1984), Museum Padagogisches Zentrum, Monaco (1982), Museo di Castelvecchio, Verona (1981), Museum Boymans, Rotterdam (1977), Internationaal Culturell Centrum, Anversa (1975), Museum of Philadelphia Civic Center (1973), Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris (1970), Städtische Kunsthalle, Düsseldorf (1969).
Giorgio Griffa partecipa alle rassegne internazionali: Biennale di Venezia (2017, 1980, 1978), Quadriennale di Roma (1999, 1986), Biennale di San Paolo (1977). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1995 con l’esposizione personale e la pubblicazione di un catalogo con testo di Giovanni Maria Accame. Sempre nel 1995 la Fumagalli cura l’edizione “Di segno in segno”, con testi dello stesso Griffa e di Martina Corgnati, in occasione della mostra al Palazzo Recanati-Arroni a Spoleto. Nel 2005 la galleria cura la pubblicazione del volume dedicato al lavoro di Giorgio Griffa dal 1968 al 1980, con testi di Marco Meneguzzo e Luca Massimo Barbero, che accompagna le esposizioni all’Institute Mathildenhöe a Darmstadt, alla Kunsthalle di Aschaffengurg e al Museo della Permanente a Milano. Sempre nel 2005 espone nella mostra “VISIONI, 20 artisti a Sant’Agostino”. Nel 2006 a Giorgio Griffa è dedicata la personale “Sezione Aurea e qualcos’altro” e nel 2008 la monografia “Segnando pittura”, a cura di Alberto Fiz. Nel 2012 è organizzata l’ultima personale “Giorgio Griffa, opere 1969…”, presso Spazioborgogno di Milano.
Opere
Opere
Mostre
MOSTRE PERSONALI
GIORGIO GRIFFA
Opere 1968/1978
Inaugurazione 19 gennaio 2013
Dal 22 gennaio al 18 febbraio 2013
GIORGIO GRIFFA
Sezione aurea e qualcos’altro
Inaugurazione 29 settembre 2006
Dal 3 ottobre al 4 novembre 2006
MOSTRE COLLETTIVE
Visioni. 20 artisti a Sant’Agostino
Inaugurazione 8 aprile 2005
Dal 9 aprile all’11 giugno 2005
Mostre
MOSTRE PERSONALI
GIORGIO GRIFFA
Opere 1968/1978
Inaugurazione 19 gennaio 2013
Dal 22 gennaio al 18 febbraio 2013
GIORGIO GRIFFA
Sezione aurea e qualcos’altro
Inaugurazione 29 settembre 2006
Dal 3 ottobre al 4 novembre 2006
MOSTRE COLLETTIVE
Visioni. 20 artisti a Sant’Agostino
Inaugurazione 8 aprile 2005
Dal 9 aprile all’11 giugno 2005