PIETRO CONSAGRA
PIETRO CONSAGRA
Biografia
Pietro Consagra nasce a Mazara del Vallo nel 1920 e muore a Milano nel 2005. Frequenta le scuole a Palermo e si trasferisce a Roma nel 1944 dove si inscrive all’Accademia di Belle Arti ma si ritira poco prima del diploma, considerando l’istituzione troppo rivolta al passato. Il 15 marzo del 1947, con Carla Accardi, Ugo Attardi, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, firma il manifesto del Gruppo Forma, pubblicato sul numero unico della rivista Forma 1. Dichiarandosi «formalisti e marxisti», i giovani artisti di Forma 1 affermano il valore estetico della forma pura quale unico fine dell’opera d’arte. A partire dal 1948, la sua idea di scultura approda a una plastica più smaterializzata, in composizioni di bronzo con uno spessore esiguo, non ammettendo più la pluralità dei punti di vista, bensì concependo una fruizione esclusivamente frontale. Nella frontalità la presenza segnica si spezza e si articola in sovrapposizioni, complice il vuoto che entra a far parte dell’opera. Nel 1964, quando la Pop Art fa il suo ingresso alla Biennale di Venezia, Pietro Consagra approda al colore cimentandosi nella pittura su faesite a smalto nitro e aniline, quasi fosse una reazione alla novità e un modo per compiere un’ulteriore riflessione sul proprio lavoro. Negli anni ’90 continua la ricerca volgendo a nuovi progetti, sempre coerenti con gli elementi fondamentali della sua poetica: il senso della frontalità nella continua diversificazione dell’opera, la smaterializzazione della scultura, il rapporto tra scultura e architettura.
In quegli stessi anni alcune sue grandi sculture sono allestite nelle strade di Milano, di Roma e nel parco di Palazzo d’Orléans a Palermo. Fino ai primi anni 2000, lavora assiduamente a importanti progetti espositivi. Oltre alle numerose partecipazioni a rassegne nazionali e internazionali con il gruppo Forma, mostre personali dedicate a Pietro Consagra si tengono in istituzioni quali: MART, Rovereto (2018), Istituto Italiano di Cultura, Londra (2017), Museo di Castelvecchio, Verona (2007, 1977), Parlamento Europeo, Strasburgo (2003), Centre of Art, Il Cairo (2001), Museion, Bolzano (2000), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2000, 1993, 1989), Parco del Palazzo d’Orléans, Palermo (1998), Insitut Mathildenhöhe, Darmstadt (1997), Accademia di Belle Arti di Brera, Milano (1996), Ermitage, San Pietroburgo (1991), Palazzo dell’Arengo, Rimini e Museo d’Arte Grafica, Gibellina (1981), Chiostro di San Nicolò, Spoleto (1979), Palazzo dei Normanni, Palermo (1973), Museum Boymans van-Beuningen, Rotterdam (1967), Palais des Beaux-Arts, Bruxelles (1958). Tra le innumerevoli mostre collettive in istituzioni: Palazzo Strozzi, Firenze (2018), Museo del Novecento, Milano (2017), The Solomon R. Guggenheim, New York (2012), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2011), Peggy Guggenheim, Venezia (2008), Centre Georges Pompidou, Parigi (2007), Musée des Beaux-Arts, Montréal (2006), La Triennale, Milano (2004), MAMAC, Liegi (2003), Jízdárna Prazského Hradu, Praga (1998), Palazzo Ducale, Venezia (1995),
Museo della Permanente, Milano (1994), Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires (1971), Musée d’Art Moderne, Parigi (1968), The National Museum of Modern Art, Tokyo (1967), Kunsthalle, Düsseldorf (1961), Musée Rodin, Parigi (1960), Museu de Arte Moderna, San Paolo del Brasile (1959), The Museum of Fine Arts, Houston (1958), The Brooklyn Museum, New York (1957), Tate Gallery, Londra (1953), The Art Institute of Chicago (1952), Palais des Beaux-Arts, Parigi (1948). Tra le partecipazioni di Pietro Consagra a rassegne internazionali: Biennale di Venezia (1993, 1982, 1972, 1968, 1964, 1962, 1960, 1956, 1954, 1952, 1950), Quadriennale di Roma (2005, 1999, 1992, 1986, 1973, 1965, 1955), Documenta, Kassel (1964, 1959) e Biennale di San Paolo (1955). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1996 quando, in occasione della mostra ospitata dall’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, è promossa la pubblicazione del volume “Scultura e architettura”, curato da Giovanni Maria Accame e Gabriella Di Milia. Nel 1997 è presentata negli spazi della galleria la prima mostra personale “Banche e Panche”, accompagnata dal catalogo “Consagra e la frontalità”; nello stesso anno è pubblicata la ristampa anastatica del volumetto teorico “La città frontale”, scritto dall’artista nel 1969. Nel 2002 espone nuovamente alla Galleria Fumagalli proponendo una serie di sculture realizzate con marmi policromi e, in quell’occasione, è presentato il volume “Pietro Consagra. Pietre Consagra” curato da Ada Masoero.
Biografia
Pietro Consagra nasce a Mazara del Vallo nel 1920 e muore a Milano nel 2005. Frequenta le scuole a Palermo e si trasferisce a Roma nel 1944 dove si inscrive all’Accademia di Belle Arti ma si ritira poco prima del diploma, considerando l’istituzione troppo rivolta al passato. Il 15 marzo del 1947, con Carla Accardi, Ugo Attardi, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, firma il manifesto del Gruppo Forma, pubblicato sul numero unico della rivista Forma 1. Dichiarandosi «formalisti e marxisti», i giovani artisti di Forma 1 affermano il valore estetico della forma pura quale unico fine dell’opera d’arte. A partire dal 1948, la sua idea di scultura approda a una plastica più smaterializzata, in composizioni di bronzo con uno spessore esiguo, non ammettendo più la pluralità dei punti di vista, bensì concependo una fruizione esclusivamente frontale. Nella frontalità la presenza segnica si spezza e si articola in sovrapposizioni, complice il vuoto che entra a far parte dell’opera. Nel 1964, quando la Pop Art fa il suo ingresso alla Biennale di Venezia, Pietro Consagra approda al colore cimentandosi nella pittura su faesite a smalto nitro e aniline, quasi fosse una reazione alla novità e un modo per compiere un’ulteriore riflessione sul proprio lavoro. Negli anni ’90 continua la ricerca volgendo a nuovi progetti, sempre coerenti con gli elementi fondamentali della sua poetica: il senso della frontalità nella continua diversificazione dell’opera, la smaterializzazione della scultura, il rapporto tra scultura e architettura.
In quegli stessi anni alcune sue grandi sculture sono allestite nelle strade di Milano, di Roma e nel parco di Palazzo d’Orléans a Palermo. Fino ai primi anni 2000, lavora assiduamente a importanti progetti espositivi. Oltre alle numerose partecipazioni a rassegne nazionali e internazionali con il gruppo Forma, mostre personali dedicate a Pietro Consagra si tengono in istituzioni quali: MART, Rovereto (2018), Istituto Italiano di Cultura, Londra (2017), Museo di Castelvecchio, Verona (2007, 1977), Parlamento Europeo, Strasburgo (2003), Centre of Art, Il Cairo (2001), Museion, Bolzano (2000), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2000, 1993, 1989), Parco del Palazzo d’Orléans, Palermo (1998), Insitut Mathildenhöhe, Darmstadt (1997), Accademia di Belle Arti di Brera, Milano (1996), Ermitage, San Pietroburgo (1991), Palazzo dell’Arengo, Rimini e Museo d’Arte Grafica, Gibellina (1981), Chiostro di San Nicolò, Spoleto (1979), Palazzo dei Normanni, Palermo (1973), Museum Boymans van-Beuningen, Rotterdam (1967), Palais des Beaux-Arts, Bruxelles (1958). Tra le innumerevoli mostre collettive in istituzioni: Palazzo Strozzi, Firenze (2018), Museo del Novecento, Milano (2017), The Solomon R. Guggenheim, New York (2012), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2011), Peggy Guggenheim, Venezia (2008), Centre Georges Pompidou, Parigi (2007), Musée des Beaux-Arts, Montréal (2006), La Triennale, Milano (2004), MAMAC, Liegi (2003), Jízdárna Prazského Hradu, Praga (1998), Palazzo Ducale, Venezia (1995),
Museo della Permanente, Milano (1994), Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires (1971), Musée d’Art Moderne, Parigi (1968), The National Museum of Modern Art, Tokyo (1967), Kunsthalle, Düsseldorf (1961), Musée Rodin, Parigi (1960), Museu de Arte Moderna, San Paolo del Brasile (1959), The Museum of Fine Arts, Houston (1958), The Brooklyn Museum, New York (1957), Tate Gallery, Londra (1953), The Art Institute of Chicago (1952), Palais des Beaux-Arts, Parigi (1948). Tra le partecipazioni di Pietro Consagra a rassegne internazionali: Biennale di Venezia (1993, 1982, 1972, 1968, 1964, 1962, 1960, 1956, 1954, 1952, 1950), Quadriennale di Roma (2005, 1999, 1992, 1986, 1973, 1965, 1955), Documenta, Kassel (1964, 1959) e Biennale di San Paolo (1955). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1996 quando, in occasione della mostra ospitata dall’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, è promossa la pubblicazione del volume “Scultura e architettura”, curato da Giovanni Maria Accame e Gabriella Di Milia. Nel 1997 è presentata negli spazi della galleria la prima mostra personale “Banche e Panche”, accompagnata dal catalogo “Consagra e la frontalità”; nello stesso anno è pubblicata la ristampa anastatica del volumetto teorico “La città frontale”, scritto dall’artista nel 1969. Nel 2002 espone nuovamente alla Galleria Fumagalli proponendo una serie di sculture realizzate con marmi policromi e, in quell’occasione, è presentato il volume “Pietro Consagra. Pietre Consagra” curato da Ada Masoero.
Opere
Opere
Mostre
MOSTRE PERSONALI
PIETRO CONSAGRA
Pietre Consagra
Inaugurazione 6 aprile 2002
Dal 9 aprile al 22 maggio 2002
MOSTRE COLLETTIVE
Mostre
MOSTRE PERSONALI
PIETRO CONSAGRA
Pietre Consagra
Inaugurazione 6 aprile 2002
Dal 9 aprile al 22 maggio 2002
MOSTRE COLLETTIVE