PIETRO CONSAGRA
PIETRE CONSAGRA
Dal 9 aprile al 22 maggio 2002
PIETRO CONSAGRA
PIETRE CONSAGRA
Dal 9 aprile al 22 maggio 2002
Testo
Pietro Consagra espone venti opere per la sua mostra personale alla Galleria Fumagalli, individuando un percorso nella varietà delle pietre e delle tipologie della sua scultura: marmi, graniti, onici e alabastri dal bianco al blu, dal giallo al verde, dall’azzurro al nero. Emerge nella mostra il nuovo concetto di “spessore” secondo il quale l’artista ha trasformato l’opera da bidimensionale e frontale a bifrontale, quasi fosse «un muro che divide due campi», scrive Consagra. «Il naturale sornione colore della scultura diventa sfrenato, intrattabile, provocatore», continua l’artista. Nella mostra risulta affascinante nel marmo di Trapani, nel profilo essenziale della Pietra Matta di San Vito – Rosso Sant’Agata del 1972.
Matta nel doppio senso di non lucidata e di folle, “invasata”, nell’animazione dell’invenzione fantastica, come in un ballo di San Vito. Diviene prezioso nella filettatura degli intarsi della Bifrontale Bianco Carrara Diaspro Verde e Rosso, del 1975. Si esalta nel virtuosismo dei piani sfalsati delle due Bifrontali Verde Cinese (il nome e il colore del marmo, come sempre, figurano nel titolo) del 1977 e del 1991 e nella sontuosità del granito della Prominenza Blu del Brasile del 1992. Oppure risulta impeccabile, come nel contrasto netto e assoluto dell’Addossato Nero del Belgio e Bianco Macedonia del 1982.
O delicato come nell’accostamento degli onici negli Addossati Onice Verde e Rosa del 1998 e del 2002. In queste opere, due elementi di diverso colore e forma, sovrapposti in modo che l’uno lasci intravedere parte dell’altro, configurano due immagini differenti nei fronti opposti della scultura. Tra le opere più recenti, due Bifrontali Bianco Macedonia del 2001 e del 2002, in cui il marmo bianco purissimo sublima la perfezione di una visione unica che si ripete identica nel recto e nel verso, mentre nella Bifrontale Giallo Veneziano (2001), il dinamismo delle curve imprime una coinvolgente vitalità al granito uniforme.
Testo
Pietro Consagra espone venti opere per la sua mostra personale alla Galleria Fumagalli, individuando un percorso nella varietà delle pietre e delle tipologie della sua scultura: marmi, graniti, onici e alabastri dal bianco al blu, dal giallo al verde, dall’azzurro al nero. Emerge nella mostra il nuovo concetto di “spessore” secondo il quale l’artista ha trasformato l’opera da bidimensionale e frontale a bifrontale, quasi fosse «un muro che divide due campi», scrive Consagra. «Il naturale sornione colore della scultura diventa sfrenato, intrattabile, provocatore», continua l’artista. Nella mostra risulta affascinante nel marmo di Trapani, nel profilo essenziale della Pietra Matta di San Vito – Rosso Sant’Agata del 1972.
Matta nel doppio senso di non lucidata e di folle, “invasata”, nell’animazione dell’invenzione fantastica, come in un ballo di San Vito. Diviene prezioso nella filettatura degli intarsi della Bifrontale Bianco Carrara Diaspro Verde e Rosso, del 1975. Si esalta nel virtuosismo dei piani sfalsati delle due Bifrontali Verde Cinese (il nome e il colore del marmo, come sempre, figurano nel titolo) del 1977 e del 1991 e nella sontuosità del granito della Prominenza Blu del Brasile del 1992. Oppure risulta impeccabile, come nel contrasto netto e assoluto dell’Addossato Nero del Belgio e Bianco Macedonia del 1982.
O delicato come nell’accostamento degli onici negli Addossati Onice Verde e Rosa del 1998 e del 2002. In queste opere, due elementi di diverso colore e forma, sovrapposti in modo che l’uno lasci intravedere parte dell’altro, configurano due immagini differenti nei fronti opposti della scultura. Tra le opere più recenti, due Bifrontali Bianco Macedonia del 2001 e del 2002, in cui il marmo bianco purissimo sublima la perfezione di una visione unica che si ripete identica nel recto e nel verso, mentre nella Bifrontale Giallo Veneziano (2001), il dinamismo delle curve imprime una coinvolgente vitalità al granito uniforme.
Vedute
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