CARLA ACCARDI
CARLA ACCARDI
Biografia
Carla Accardi nasce a Trapani nel 1924 e muore a Roma nel 2014. Nei primi anni ’40 frequenta l’Accademia di Belle Arti a Palermo e successivamente, per alcuni mesi, l’Accademia di Belle Arti a Firenze. Nel 1947 realizza il suo primo dipinto astratto e dà vita al Gruppo Forma (“Forma 1” è il titolo del primo e unico numero della rivista-manifesto) assieme a Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Fino al 1952 il suo lavoro si sviluppa nell’ambito della pittura concretista, conosciuta e assimilata a Parigi; dal 1953 la sua ricerca si fonda sulla poetica del segno e sull’idea di “figura” immaginata in colori, sviluppandosi negli anni a seguire in insiemi di segmenti articolati nell’alternanza del bianco e del nero, ai quali s’aggiunge spesso il rosso. Negli anni ’60, l’opera di Carla Accardi segnala un cambiamento stilistico: riappare un colore dai toni molto più vivaci e il segno cambia struttura. Nascono così i primi lavori realizzati su sicofoil, materiale plastico trasparente, che occupa le ricerche dell’artista nel decennio successivo.
Tra le sue mostre personali in prestigiose istituzioni: MUSMA, Matera (2013), Fondazione Puglisi – Palazzo Valle, Catania (2011), Moscow Museum of Modern Art (2008), MACRO, Roma (2004), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2002), MOMA PS1, New York (2001), Museo d’Arte Contemporanea – Castello di Rivoli e Kunstmuseum, Bonn (1998), Accademia di Francia, Roma (1997), Ludwigshafen am Rhein, Kunstverein (1995), Galleria Civica, Modena (1989), Istituto Italiano di Cultura, Madrid (1985), PAC, Milano (1983), Galleria d’Arte Contemporanea, Firenze (1952). Tra le collettive più importanti in istituzioni pubbliche e private: MACTE, Termoli e Galleria d’Arte Moderna, Roma (2019), Museion, Bolzano (2018), Museo del Novecento, Milano (2017), Palazzo delle Esposizioni, Roma (2013, 2002), Palazzo Fortuny, Venezia (2011), MAXXI, Roma (2010), Centre Pompidou, Parigi (2009), MOCA, Los Angeles (2007), GAM, Torino (2003), Peggy Guggenheim Collection, Venezia (2002), MOMA PS1, New York (1999), Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1998), Guggenheim Museum, New York (1994), Royal Academy of Arts, Londra (1989), Palazzo Reale, Milano (1980), GNAM, Roma (1953).
Tra le rassegne internazionali: Quadriennale di Roma (2005, 1992, 1973, 1965, 1955), Biennale di Venezia (1993, 1988, 1978, 1976, 1964, 1948), Biennale di San Paolo (1971). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1993 quando è allestita la sua prima mostra personale “Una forma d’esistenza” curata da Giovanni Maria Accame, che firma anche il testo in catalogo. Prosegue nel 1995 con la produzione di un volume edito in occasione delle mostre alla Kunstverein Ludwigshafen am Reim, alla Stadtische Galerie Wolfsburg e all’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg. Nel 1996 inaugura una seconda personale e nel 1999 è pubblicata la prima monografia ragionata sul lavoro di Carla Accardi per Edizioni Charta, a cura di Germano Celant e con il sostegno della Galleria Fumagalli, che presenta la sua produzione artistica dagli esordi sino al 1997; dal 2000 è disponibile anche in edizione inglese.
Biografia
Carla Accardi nasce a Trapani nel 1924 e muore a Roma nel 2014. Nei primi anni ’40 frequenta l’Accademia di Belle Arti a Palermo e successivamente, per alcuni mesi, l’Accademia di Belle Arti a Firenze. Nel 1947 realizza il suo primo dipinto astratto e dà vita al Gruppo Forma (“Forma 1” è il titolo del primo e unico numero della rivista-manifesto) assieme a Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Fino al 1952 il suo lavoro si sviluppa nell’ambito della pittura concretista, conosciuta e assimilata a Parigi; dal 1953 la sua ricerca si fonda sulla poetica del segno e sull’idea di “figura” immaginata in colori, sviluppandosi negli anni a seguire in insiemi di segmenti articolati nell’alternanza del bianco e del nero, ai quali s’aggiunge spesso il rosso. Negli anni ’60, l’opera di Carla Accardi segnala un cambiamento stilistico: riappare un colore dai toni molto più vivaci e il segno cambia struttura. Nascono così i primi lavori realizzati su sicofoil, materiale plastico trasparente, che occupa le ricerche dell’artista nel decennio successivo.
Tra le sue mostre personali in prestigiose istituzioni: MUSMA, Matera (2013), Fondazione Puglisi – Palazzo Valle, Catania (2011), Moscow Museum of Modern Art (2008), MACRO, Roma (2004), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2002), MOMA PS1, New York (2001), Museo d’Arte Contemporanea – Castello di Rivoli e Kunstmuseum, Bonn (1998), Accademia di Francia, Roma (1997), Ludwigshafen am Rhein, Kunstverein (1995), Galleria Civica, Modena (1989), Istituto Italiano di Cultura, Madrid (1985), PAC, Milano (1983), Galleria d’Arte Contemporanea, Firenze (1952). Tra le collettive più importanti in istituzioni pubbliche e private: MACTE, Termoli e Galleria d’Arte Moderna, Roma (2019), Museion, Bolzano (2018), Museo del Novecento, Milano (2017), Palazzo delle Esposizioni, Roma (2013, 2002), Palazzo Fortuny, Venezia (2011), MAXXI, Roma (2010), Centre Pompidou, Parigi (2009), MOCA, Los Angeles (2007), GAM, Torino (2003), Peggy Guggenheim Collection, Venezia (2002), MOMA PS1, New York (1999), Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1998), Guggenheim Museum, New York (1994), Royal Academy of Arts, Londra (1989), Palazzo Reale, Milano (1980), GNAM, Roma (1953).
Tra le rassegne internazionali: Quadriennale di Roma (2005, 1992, 1973, 1965, 1955), Biennale di Venezia (1993, 1988, 1978, 1976, 1964, 1948), Biennale di San Paolo (1971). La collaborazione con Galleria Fumagalli inizia nel 1993 quando è allestita la sua prima mostra personale “Una forma d’esistenza” curata da Giovanni Maria Accame, che firma anche il testo in catalogo. Prosegue nel 1995 con la produzione di un volume edito in occasione delle mostre alla Kunstverein Ludwigshafen am Reim, alla Stadtische Galerie Wolfsburg e all’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg. Nel 1996 inaugura una seconda personale e nel 1999 è pubblicata la prima monografia ragionata sul lavoro di Carla Accardi per Edizioni Charta, a cura di Germano Celant e con il sostegno della Galleria Fumagalli, che presenta la sua produzione artistica dagli esordi sino al 1997; dal 2000 è disponibile anche in edizione inglese.
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