PETER WÜTHRICH
LITERARY TOWERS
Dall'11 maggio al 30 giugno 2004
PETER WÜTHRICH
LITERARY TOWERS
Dall'11 maggio al 30 giugno 2004
Testo
Il progetto espositivo “Literary Towers” dedicato a Peter Wüthrich (1962, Berna) vede coinvolte le gallerie Stein e Fumagalli. Galleria Fumagalli propone sui due piani dello spazio tre mostre: la prima, al piano terra, mette in evidenza il lavoro dell’artista più strettamente legato all’astrazione disciplinata in cui il libro, maniacalmente preso come soggetto, si evidenzia imprevedibilmente in composizioni geometriche monocrome o bicromie poste alle pareti. In questi lavori è la superficie del libro, la copertina, a dare il colore, che, come una pelle, mostra vivida tutta la sua bellezza. Nel piano interrato espone le fotografie della serie Litterary Towers in cui l’artista, agendo sull’immaginazione e sullo stato d’animo del sogno, attivando il dispositivo tipico del pensiero di commutazione per analogia, fa sembrare il libro una torre, un palazzo, un grattacielo. La terza esposizione raccoglie un gruppo di lavori non recenti: Verbum (1999), Horizont (1996), Tiegel (2003), Der Idiot – Planet (1997) e altri.
Alla domanda «perché proprio i libri sono il centro del tuo interesse?» l’artista risponde:«Sono attratto dai libri per una passione anche letteraria: ogni cosa che succede nel mondo prima o poi finisce in un libro, passato presente e futuro, il libro per me è un oggetto estetico, ma è anche pieno di significati… tutto appartiene al mondo letterario…». Un’unica installazione prende posto alla Galleria Stein, Peter Wüthrich ricostruisce una “stanza da letto”, dove ogni oggetto ha una forte relazione con il libro al punto da esserne costituito, almeno in parte. Ciò che delimita lo spazio/ambiente e permette di intravedere il lavoro, anticipandolo con la solita traslazione di ruoli e “impersonificazione” dell’oggetto libro in altro da sé, è una tenda realizzata con i segnalibri in seta, annodati uno all’altro fino a sfiorare il pavimento; una ripetuta verticalità densa introduce il pubblico alla “literary bedroom”.
Il glossario letterario investe il letto: lenzuola e coperte sono tratte da Lolita di Vladimir Nabakov; il televisore trasmette un video in cui l’artista passeggia portando un libro al guinzaglio; nell’armadio una serie di scatole portano al posto dell’etichetta alimentare una pagina di libro da Marcel Proust a Charles Baudelaire, Emile Zola; su un’asta al soffitto sono appollaiati dei libri neri. In tutti questi lavori è avvertibile il distacco dell’autore che non disdegna la componente ironica e che, facendo principalmente leva sulla libertà dell’immaginazione, è capace di far cambiare forma e destinazione d’uso a un oggetto.
Testo
Il progetto espositivo “Literary Towers” dedicato a Peter Wüthrich (1962, Berna) vede coinvolte le gallerie Stein e Fumagalli. Galleria Fumagalli propone sui due piani dello spazio tre mostre: la prima, al piano terra, mette in evidenza il lavoro dell’artista più strettamente legato all’astrazione disciplinata in cui il libro, maniacalmente preso come soggetto, si evidenzia imprevedibilmente in composizioni geometriche monocrome o bicromie poste alle pareti. In questi lavori è la superficie del libro, la copertina, a dare il colore, che, come una pelle, mostra vivida tutta la sua bellezza. Nel piano interrato espone le fotografie della serie Litterary Towers in cui l’artista, agendo sull’immaginazione e sullo stato d’animo del sogno, attivando il dispositivo tipico del pensiero di commutazione per analogia, fa sembrare il libro una torre, un palazzo, un grattacielo. La terza esposizione raccoglie un gruppo di lavori non recenti: Verbum (1999), Horizont (1996), Tiegel (2003), Der Idiot – Planet (1997) e altri.
Alla domanda «perché proprio i libri sono il centro del tuo interesse?» l’artista risponde:«Sono attratto dai libri per una passione anche letteraria: ogni cosa che succede nel mondo prima o poi finisce in un libro, passato presente e futuro, il libro per me è un oggetto estetico, ma è anche pieno di significati… tutto appartiene al mondo letterario…». Un’unica installazione prende posto alla Galleria Stein, Peter Wüthrich ricostruisce una “stanza da letto”, dove ogni oggetto ha una forte relazione con il libro al punto da esserne costituito, almeno in parte. Ciò che delimita lo spazio/ambiente e permette di intravedere il lavoro, anticipandolo con la solita traslazione di ruoli e “impersonificazione” dell’oggetto libro in altro da sé, è una tenda realizzata con i segnalibri in seta, annodati uno all’altro fino a sfiorare il pavimento; una ripetuta verticalità densa introduce il pubblico alla “literary bedroom”.
Il glossario letterario investe il letto: lenzuola e coperte sono tratte da Lolita di Vladimir Nabakov; il televisore trasmette un video in cui l’artista passeggia portando un libro al guinzaglio; nell’armadio una serie di scatole portano al posto dell’etichetta alimentare una pagina di libro da Marcel Proust a Charles Baudelaire, Emile Zola; su un’asta al soffitto sono appollaiati dei libri neri. In tutti questi lavori è avvertibile il distacco dell’autore che non disdegna la componente ironica e che, facendo principalmente leva sulla libertà dell’immaginazione, è capace di far cambiare forma e destinazione d’uso a un oggetto.
Vedute
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