KEITH SONNIER
KEITH SONNIER
Biografia
Keith Sonnier (Mamou, Louisiana 1941 – Southampton, New York 2020) è stato tra i primi e più significativi rappresentanti di una generazione di artisti che ha dato avvio a un percorso di ricerca radicale sulla scultura. Dopo la laurea alla University of Southwestern Louisiana nel 1963 e un Master of Fine Arts alla Rutgers University nel 1966, Sonnier comincia a sperimentare materiali industriali ed effimeri che vanno dal lattice al raso, dagli objets trouvés ai trasmettitori e ai video. Utilizza materiali insoliti per l’epoca, collaborando con artisti suoi contemporanei come Eva Hesse, Barry Le Va, Bruce Nauman, Richard Serra, Joel Shapiro, Richard Tuttle e Jackie Winsor. Nel 1968 realizza le prime sculture a parete utilizzando la luce a incandescenza e successivamente il neon, che rapidamente diventa l’elemento caratterizzante del suo lavoro, con l’obiettivo di dare nuova forma alla luce e nuovo significato al materiale. Avvalendosi dei tubi di vetro al neon, l’artista disegna un’inedita dimensione nello spazio attraverso un intreccio di linee, archi e curve di luce e colore che interagiscono con l’architettura circostante. Keith Sonnier lavora spesso in serie, alcune delle quali ha continuato a sviluppare lungo il corso della sua carriera. Elementi delle prime opere scultoree sperimentali sono spesso riconoscibili in successive installazioni, anche in interventi architettonici su scala monumentale.
Tra i più importanti quello del 2003 a New York City che ha trasformato l’iconica Lever House di Gordon Bunshaft, l’installazione temporanea per l’esterno della Neue National Galerie di Mies van der Rohe a Berlino nel 2002 (BA-O-BA Berlin), Millennium 2000 concepita sulle quattro facciate della Kunsthaus Bregenz in Austria e Motordom nel 2004, una delle più grandi installazioni pubbliche permanenti di Los Angeles, che illumina di rosso e blu la corte del Caltrans District 7 Building. L’opera di Keith Sonnier è stata esposta in mostre personali in istituzioni quali: NOMA, New Orleans (2019), DIA/Dan Flavin Art Institute, Bridgehampton NY e Parrish Art Museum, Water Mill NY (2018), Wadsworth Atheneum, Hartford (2017), Musee d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza (2015), BMW Museum, Monaco (2012), Louisiana Art and Science Museum, Baton Rouge (2010), Rathausgalerie, Monaco e Neue National Galerie, Berlino (2002), Kunsthaus, Bregenz e Parrish Art Museum, Southampton (1999), Kunstverein St. Gallen Kunstmuseum, San Gallo (1993), Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C. (1989), Chrysler Museum, Norfolk (1988), Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo (1984), MoMA PS1, New York (1983), Centre Georges Pompidou, Parigi (1979), The Museum of Modern Art, New York (1971), Stedelijk van Abbemuseum, Eindhoven (1970).
Sonnier ha partecipato a più di 360 mostre collettive durante la sua carriera, tra quelle in istituzioni: Zentrum für Internationale Lichtkunst, Unna (2020), MOCA Grand Avenue, Los Angeles (2019), National Gallery of Australia, Canberra (2018), British Museum, Londra (2017), Noguchi Museum, New York (2015), Guggenheim Abu Dhabi, Manarat Al Saadiyat (2014), Palais des Beaux-Arts, Bruxelles (2013), Parrish Art Museum, New York (2012), Museum of Contemporary Art, Chicago (2011), Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg (2004), CAPC, Bordeaux (2002), Museu d’Art Contemporani de Barcelona (2001), Museum of Contemporary Art, Los Angeles (1999), Musée d’Art Contemporain, Lione (1997), Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza (1996), Drawing Center, New York (1993), Musée d’Art Contemporain, Montréal (1992), National Museum of Contemporary Art, Seoul (1990), Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (1987), National Gallery of Art, Washington D.C. (1984), Nationalgalerie, Berlino (1983), Whitney Museum of American Art, New York (1978), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1975), National Museum of Modern Art, Tokyo (1974), Villa Borghese, Roma (1973), Louisiana Museum, Copenhagen (1971). Keith Sonnier ha anche preso parte a rassegne internazionali quali: Biennale di Venezia (1982, 1976, 1972) e Documenta, Kassel (1972). Da febbraio 2018, è rappresentato in Italia da Galleria Fumagalli di Milano che gli dedica la personale “Light Works, 1968 to 2017” nello stesso anno.
Biografia
Keith Sonnier (Mamou, Louisiana 1941 – Southampton, New York 2020) è stato tra i primi e più significativi rappresentanti di una generazione di artisti che ha dato avvio a un percorso di ricerca radicale sulla scultura. Dopo la laurea alla University of Southwestern Louisiana nel 1963 e un Master of Fine Arts alla Rutgers University nel 1966, Sonnier comincia a sperimentare materiali industriali ed effimeri che vanno dal lattice al raso, dagli objets trouvés ai trasmettitori e ai video. Utilizza materiali insoliti per l’epoca, collaborando con artisti suoi contemporanei come Eva Hesse, Barry Le Va, Bruce Nauman, Richard Serra, Joel Shapiro, Richard Tuttle e Jackie Winsor. Nel 1968 realizza le prime sculture a parete utilizzando la luce a incandescenza e successivamente il neon, che rapidamente diventa l’elemento caratterizzante del suo lavoro, con l’obiettivo di dare nuova forma alla luce e nuovo significato al materiale. Avvalendosi dei tubi di vetro al neon, l’artista disegna un’inedita dimensione nello spazio attraverso un intreccio di linee, archi e curve di luce e colore che interagiscono con l’architettura circostante. Keith Sonnier lavora spesso in serie, alcune delle quali ha continuato a sviluppare lungo il corso della sua carriera. Elementi delle prime opere scultoree sperimentali sono spesso riconoscibili in successive installazioni, anche in interventi architettonici su scala monumentale.
Tra i più importanti quello del 2003 a New York City che ha trasformato l’iconica Lever House di Gordon Bunshaft, l’installazione temporanea per l’esterno della Neue National Galerie di Mies van der Rohe a Berlino nel 2002 (BA-O-BA Berlin), Millennium 2000 concepita sulle quattro facciate della Kunsthaus Bregenz in Austria e Motordom nel 2004, una delle più grandi installazioni pubbliche permanenti di Los Angeles, che illumina di rosso e blu la corte del Caltrans District 7 Building. L’opera di Keith Sonnier è stata esposta in mostre personali in istituzioni quali: NOMA, New Orleans (2019), DIA/Dan Flavin Art Institute, Bridgehampton NY e Parrish Art Museum, Water Mill NY (2018), Wadsworth Atheneum, Hartford (2017), Musee d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza (2015), BMW Museum, Monaco (2012), Louisiana Art and Science Museum, Baton Rouge (2010), Rathausgalerie, Monaco e Neue National Galerie, Berlino (2002), Kunsthaus, Bregenz e Parrish Art Museum, Southampton (1999), Kunstverein St. Gallen Kunstmuseum, San Gallo (1993), Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C. (1989), Chrysler Museum, Norfolk (1988), Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo (1984), MoMA PS1, New York (1983), Centre Georges Pompidou, Parigi (1979), The Museum of Modern Art, New York (1971), Stedelijk van Abbemuseum, Eindhoven (1970).
Sonnier ha partecipato a più di 360 mostre collettive durante la sua carriera, tra quelle in istituzioni: Zentrum für Internationale Lichtkunst, Unna (2020), MOCA Grand Avenue, Los Angeles (2019), National Gallery of Australia, Canberra (2018), British Museum, Londra (2017), Noguchi Museum, New York (2015), Guggenheim Abu Dhabi, Manarat Al Saadiyat (2014), Palais des Beaux-Arts, Bruxelles (2013), Parrish Art Museum, New York (2012), Museum of Contemporary Art, Chicago (2011), Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg (2004), CAPC, Bordeaux (2002), Museu d’Art Contemporani de Barcelona (2001), Museum of Contemporary Art, Los Angeles (1999), Musée d’Art Contemporain, Lione (1997), Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza (1996), Drawing Center, New York (1993), Musée d’Art Contemporain, Montréal (1992), National Museum of Contemporary Art, Seoul (1990), Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (1987), National Gallery of Art, Washington D.C. (1984), Nationalgalerie, Berlino (1983), Whitney Museum of American Art, New York (1978), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1975), National Museum of Modern Art, Tokyo (1974), Villa Borghese, Roma (1973), Louisiana Museum, Copenhagen (1971). Keith Sonnier ha anche preso parte a rassegne internazionali quali: Biennale di Venezia (1982, 1976, 1972) e Documenta, Kassel (1972). Da febbraio 2018, è rappresentato in Italia da Galleria Fumagalli di Milano che gli dedica la personale “Light Works, 1968 to 2017” nello stesso anno.
Opere
Opere
Press
The New York Times
23 luglio 2020
“Keith Sonnier, Playful Sculptor In Neon, Dies at 78”
The Art Newspaper
22 luglio 2020
“Neon pioneer Keith Sonnier – who has died aged 78 – honoured with exhibition at New York’s Dia Beacon”
Artnet
20 luglio 2020
“Sculptor Keith Sonnier, America’s Experimental Poet of Light and Neon, Has Died at Age 78”
Artribune
20 luglio 2020
“Muore a 78 anni Keith Sonnier, il poeta delle luci al neon e tra gli esponenti del Minimalismo”
Flash Art
Dicembre 2018 – gennaio 2019
“Keith Sonnier: tra astrazione eccentrica e antiform”
The New York Times
1 agosto 2018
“Stripes and Tangles on Neon, Under the Hamptons Sun”
Artnet
30 luglio 2018
“A Maestro of Post-Minimalism Sculpture, Keith Sonnier Finally Gets His Due in a Trifecta of Summer Exhibitions”
The New York Times
27 gennaio 2014
“The Sensual, Suggestive Appeal of Keith Sonnier’s Neon Sculptures”
Press
The New York Times
23 luglio 2020
“Keith Sonnier, Playful Sculptor In Neon, Dies at 78”
The Art Newspaper
22 luglio 2020
“Neon pioneer Keith Sonnier – who has died aged 78 – honoured with exhibition at New York’s Dia Beacon”
Artnet
20 luglio 2020
“Sculptor Keith Sonnier, America’s Experimental Poet of Light and Neon, Has Died at Age 78”
Artribune
20 luglio 2020
“Muore a 78 anni Keith Sonnier, il poeta delle luci al neon e tra gli esponenti del Minimalismo”
Flash Art
Dicembre 2018 – gennaio 2019
“Keith Sonnier: tra astrazione eccentrica e antiform”
The New York Times
1 agosto 2018
“Stripes and Tangles on Neon, Under the Hamptons Sun”
Artnet
30 luglio 2018
“A Maestro of Post-Minimalism Sculpture, Keith Sonnier Finally Gets His Due in a Trifecta of Summer Exhibitions”
The New York Times
27 gennaio 2014
“The Sensual, Suggestive Appeal of Keith Sonnier’s Neon Sculptures”
Mostre
MOSTRE PERSONALI
KEITH SONNIER
Cat Doucet Drawings
Inaugurazione 1 ottobre 2020
Dal 2 ottobre al 18 dicembre 2020
KEITH SONNIER
Light Works. 1968 to 2017
Inaugurazione 27 settembre 2018
Dal 18 settembre al 19 dicembre 2018
Mostre
MOSTRE PERSONALI
KEITH SONNIER
Cat Doucet Drawings
Inaugurazione 1 ottobre 2020
Dal 2 ottobre al 18 dicembre 2020
KEITH SONNIER
Light Works. 1968 to 2017
Inaugurazione 27 settembre 2018
Dal 18 settembre al 19 dicembre 2018
Istituzioni