ANNE & PATRICK POIRIER – DYSTOPIA

By 22 Settembre 2017 Mostre, Anne & Patrick Poirier

ANNE & PATRICK POIRIER

DYSTOPIA
Dal 22 settembre al 20 dicembre 2017

ANNE & PATRICK POIRIER

DYSTOPIA
Dal 22 settembre al 20 dicembre 2017

Testo

Galleria Fumagalli presenta DYSTOPIA, la prima personale della coppia di artisti francesi Anne e Patrick Poirier. Dal 1967 Anne e Patrick Poirier lavorano in coppia come artisti viaggiatori, agrimensori di siti e scopritori di civiltà arcaiche, religioni e culture. Abbracciando con un approccio artistico le scienze umane e sulla scia degli insegnamenti di Claude Lévi-Strauss, durante le loro esplorazioni raccolgono materiali d’archivio utili alla comprensione dell’organizzazione e della scomparsa di società antiche. La loro pratica artistica segue alcune costanti ispiratrici, architettura, archeologia, mitologia, psicologia, anatomia, antropologia, metafore e strumenti per indagare un mondo spazio-temporale fisicamente percepibile e i suoi rapporti con l’inconscio. Eterogeneo nel risultato formale, l’intero corpo di opere di Anne e Patrick Poirier comprende plastici, sculture e installazioni ambientali, fotografie, lavori su carta, dipinti e altri frammenti visivi che parlano della fragilità della vita. Per la mostra DYSTOPIA, hanno lavorato alla produzione di opere inedite, in continuazione con la ricerca svolta negli ultimi anni sui siti dell’antica Mesopotamia (odierni Iraq e Siria) e come summa di una metodologia di lavoro condiviso e sempre in movimento. Il titolo della mostra fa esplicito riferimento al termine distopia, coniato a fine ‘800 come antitetico in negativo di utopia: una società fittizia nella quale alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche avvertite nel presente sono portate agli estremi mettendo in evidenza gli aspetti negativi e distorsivi. In maniera analoga, utilizzando il passato e il presente come materia per la costruzione di una rappresentazione estetica di suggestioni future, l’opera di Anne e Patrick Poirier crea modelli inventati, incarnazioni di forme di civiltà immaginabili ma artificiali.

A dare il titolo alla mostra le due torri nere, Dystopia (2017), accolgono il visitatore in una dimensione sospesa tra le coordinate storico-temporali e geografiche. Città del futuro frutto di un progetto umano abortito, le due torri sono il contrario dell’immagine di una civiltà ideale, una proiezione distopica del nostro tempo. La scultura Janus (2017), che ritrae le mezze teste comunicanti degli artisti realizzate in resina nera, è evidenza della simbiosi di Anne e Patrick Poirier, dell’abbandono dei loro rispettivi ego e della condivisione totale di idee e sensibilità, nel lavoro come nella vita. Al centro della mostra, il tappeto Hatra (2015/2016) realizzato con la tradizionale tecnica di tessitura in lana, seta e fibre di bambù, rappresenta un’antica città in rovine nella regione irachena della Jazira. Se da un lato il mezzo scultoreo viene privilegiato nella rappresentazione delle rovine, o di ciò che resta di civiltà distrutte reali o immaginarie, la fotografia è testimonianza dell’effimero e volutamente pone l’accento sulla fragilità e la vanità delle cose. La serie Archives (2013) ritrae nature morte composte pazientemente dagli artisti accumulando oggetti diversi come bicchieri rotti, bucce, foto strappate, vegetali in decomposizione e fiori. Il supporto cartaceo viene utilizzato in Ouranopolis (1995), rappresentazione di una pratica d’impressione dei luoghi caratteristica del lavoro dei Poirier. Si tratta di una sorta di diario al microscopio nel quale scrittura e immagine documentano il passare dei giorni. In mostra anche i neon Utopia (2017) e Dystopia (2017), e tre frammenti di occhi che evocano temi caratteristici del lavoro degli artisti: Storia, Oblio e Fragilità (2007/2017).

In risposta a una società ossessionata dal presente e dalla sua ininterrotta partecipazione mediatica e virtuale, Anne e Patrick Poirier ci fanno vacillare tra la memoria di antiche civiltà e l’invenzione di un mondo futuro, stimolando la nostra immaginazione e il progetto di una nuova utopia o distopia… Anne e Patrick Poirier hanno studiato all’École des Arts Décoratifs di Parigi e partecipato alla residenza di Villa Medici a Roma dal 1969 al 1971. Numerose le mostre internazionali alle quali han preso parte: la Biennale di Venezia (1976, 1980 e 1984), documenta VI di Kassel (1977) e la Biennale di Lione (2000). Il loro lavoro è stato esposto in alcune delle più prestigiose istituzioni, come il Neuer Berliner Kunstverein a Berlino (1977), il Centre Georges Pompidou a Parigi (1978), il MoMA a New York (1979) e The Getty Research Institute di Los Angeles (2001). Più recentemente, il loro lavoro è stato esposto alla Couvent de la Tourette (2013), al Musée des Beaux-Arts de Nantes (2014), al Musée d’Art Moderne et contemporain de Saint-Etienne (2016) e al Skulpturenpark Waldfrieden (Fondazione Tony Cragg) (2016). Nel mese di settembre 2017, oltre alla mostra DYSTOPIA alla Galleria Fumagalli di Milano, inaugurano loro esposizioni personali alla Galerie Mitterand di Parigi (8 settembre – 31 ottobre, 2017) e alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (6 settembre – 29 ottobre, 2017). La mostra è accompagnata da una monografia che documenta i cinquant’anni di pratica artistica della coppia, pubblicata dalle Éditions Flammarion col sostegno della Maison Européenne de la Photographie, della Galerie Mitterand e della Galleria Fumagalli.

Testo

Galleria Fumagalli presenta DYSTOPIA, la prima personale della coppia di artisti francesi Anne e Patrick Poirier. Dal 1967 Anne e Patrick Poirier lavorano in coppia come artisti viaggiatori, agrimensori di siti e scopritori di civiltà arcaiche, religioni e culture. Abbracciando con un approccio artistico le scienze umane e sulla scia degli insegnamenti di Claude Lévi-Strauss, durante le loro esplorazioni raccolgono materiali d’archivio utili alla comprensione dell’organizzazione e della scomparsa di società antiche. La loro pratica artistica segue alcune costanti ispiratrici, architettura, archeologia, mitologia, psicologia, anatomia, antropologia, metafore e strumenti per indagare un mondo spazio-temporale fisicamente percepibile e i suoi rapporti con l’inconscio. Eterogeneo nel risultato formale, l’intero corpo di opere di Anne e Patrick Poirier comprende plastici, sculture e installazioni ambientali, fotografie, lavori su carta, dipinti e altri frammenti visivi che parlano della fragilità della vita. Per la mostra DYSTOPIA, hanno lavorato alla produzione di opere inedite, in continuazione con la ricerca svolta negli ultimi anni sui siti dell’antica Mesopotamia (odierni Iraq e Siria) e come summa di una metodologia di lavoro condiviso e sempre in movimento. Il titolo della mostra fa esplicito riferimento al termine distopia, coniato a fine ‘800 come antitetico in negativo di utopia: una società fittizia nella quale alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche avvertite nel presente sono portate agli estremi mettendo in evidenza gli aspetti negativi e distorsivi. In maniera analoga, utilizzando il passato e il presente come materia per la costruzione di una rappresentazione estetica di suggestioni future, l’opera di Anne e Patrick Poirier crea modelli inventati, incarnazioni di forme di civiltà immaginabili ma artificiali.

A dare il titolo alla mostra le due torri nere, Dystopia (2017), accolgono il visitatore in una dimensione sospesa tra le coordinate storico-temporali e geografiche. Città del futuro frutto di un progetto umano abortito, le due torri sono il contrario dell’immagine di una civiltà ideale, una proiezione distopica del nostro tempo. La scultura Janus (2017), che ritrae le mezze teste comunicanti degli artisti realizzate in resina nera, è evidenza della simbiosi di Anne e Patrick Poirier, dell’abbandono dei loro rispettivi ego e della condivisione totale di idee e sensibilità, nel lavoro come nella vita. Al centro della mostra, il tappeto Hatra (2015/2016) realizzato con la tradizionale tecnica di tessitura in lana, seta e fibre di bambù, rappresenta un’antica città in rovine nella regione irachena della Jazira. Se da un lato il mezzo scultoreo viene privilegiato nella rappresentazione delle rovine, o di ciò che resta di civiltà distrutte reali o immaginarie, la fotografia è testimonianza dell’effimero e volutamente pone l’accento sulla fragilità e la vanità delle cose. La serie Archives (2013) ritrae nature morte composte pazientemente dagli artisti accumulando oggetti diversi come bicchieri rotti, bucce, foto strappate, vegetali in decomposizione e fiori. Il supporto cartaceo viene utilizzato in Ouranopolis (1995), rappresentazione di una pratica d’impressione dei luoghi caratteristica del lavoro dei Poirier. Si tratta di una sorta di diario al microscopio nel quale scrittura e immagine documentano il passare dei giorni. In mostra anche i neon Utopia (2017) e Dystopia (2017), e tre frammenti di occhi che evocano temi caratteristici del lavoro degli artisti: Storia, Oblio e Fragilità (2007/2017).

In risposta a una società ossessionata dal presente e dalla sua ininterrotta partecipazione mediatica e virtuale, Anne e Patrick Poirier ci fanno vacillare tra la memoria di antiche civiltà e l’invenzione di un mondo futuro, stimolando la nostra immaginazione e il progetto di una nuova utopia o distopia… Anne e Patrick Poirier hanno studiato all’École des Arts Décoratifs di Parigi e partecipato alla residenza di Villa Medici a Roma dal 1969 al 1971. Numerose le mostre internazionali alle quali han preso parte: la Biennale di Venezia (1976, 1980 e 1984), documenta VI di Kassel (1977) e la Biennale di Lione (2000). Il loro lavoro è stato esposto in alcune delle più prestigiose istituzioni, come il Neuer Berliner Kunstverein a Berlino (1977), il Centre Georges Pompidou a Parigi (1978), il MoMA a New York (1979) e The Getty Research Institute di Los Angeles (2001). Più recentemente, il loro lavoro è stato esposto alla Couvent de la Tourette (2013), al Musée des Beaux-Arts de Nantes (2014), al Musée d’Art Moderne et contemporain de Saint-Etienne (2016) e al Skulpturenpark Waldfrieden (Fondazione Tony Cragg) (2016). Nel mese di settembre 2017, oltre alla mostra DYSTOPIA alla Galleria Fumagalli di Milano, inaugurano loro esposizioni personali alla Galerie Mitterand di Parigi (8 settembre – 31 ottobre, 2017) e alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (6 settembre – 29 ottobre, 2017). La mostra è accompagnata da una monografia che documenta i cinquant’anni di pratica artistica della coppia, pubblicata dalle Éditions Flammarion col sostegno della Maison Européenne de la Photographie, della Galerie Mitterand e della Galleria Fumagalli.

Vedute

Anne & Patrick Poirier, Dystopia, 2017. Ph Antonio Maniscalco
Anne & Patrick Poirier – Dystopia, 2017
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
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Anne & Patrick Poirier – Dystopia, 2017
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Anne & Patrick Poirier – Dystopia, 2017
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Anne & Patrick Poirier – Dystopia, 2017
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Anne & Patrick Poirier – Dystopia, 2017
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Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco

Vedute

Press

formeuniche.com

4 ottobre 2017
“Esploratori della memoria. Anne e Patrick Poirier”

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askanews.it

22 settembre 2017
“Utopia e distopia, i giochi artistici di Anne e Patrick Poirier”

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Arte

Ottobre 2017
“Coppia d’oro. Anne & Patrick Poirier”

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arte.it

22 settembre 2017
“Viaggio nel tempo con la famiglia Poirier”

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