MARINUS BOEZEM – BIRD’S-EYE VIEW

By 23 Gennaio 2019 Mostre, Marinus Boezem

MARINUS BOEZEM

BIRD'S-EYE VIEW
23 gennaio - 5 aprile 2019

MARINUS BOEZEM

BIRD'S-EYE VIEW
23 gennaio - 5 aprile 2019

Marinus Boezem Bird's-eye View

Testo

Galleria Fumagalli presenta la prima personale in Italia dal 1978 dell’artista olandese Marinus Boezem, riconosciuto sin dagli anni Sessanta per le sue opere di Land art, di arte ambientale, di arte concettuale e di process art. Il progetto dal titolo “Bird’s-eye View” di Marinus Boezem, a cura di Lorenzo Bruni, propone un’ampia installazione site-specific realizzata con semi di mangime per volatili. La materia organica, nutrimento animale ed evocatrice del ciclo naturale della vita, disegna sul pavimento della galleria lo spazio fisico e concettuale della pianta della Basilica di San Francesco ad Assisi. Grazie anche ai rami d’albero posti alle pareti e all’opera su carta che rievoca la performance L’Uomo Volante del 1979, l’intervento installativo trasforma il contenitore architettonico in un luogo di suggestioni in cui le categorie di esterno e interno, cultura e natura, storia e memoria, realtà e poesia, richiedono d’essere riformulate. Marinus Boezem invita a riflettere sul ruolo che può avere oggi l’opera d’arte nel rifondare lo spazio e il tempo della condivisione del sapere, e pone l’attenzione sulla responsabilità che il singolo individuo ha nel ripensare il concetto di comunità e gli strumenti che la costituiscono, in un mondo globale e virtuale. Oltre all’installazione Bird’s-eye View (2019), nella sala adiacente sono presentati il video A Volo d’Uccello (2010) che documenta un intervento analogo realizzato dall’artista in Olanda sul tetto del suo studio a Middelburg, e una selezione di lavori (The Vanishing of the Artist (2019), God Bless You (1971/2013), Della Scultura e la Luce (1985), Cartografia (1980)) che testimoniano come, nel corso della sua carriera e da prospettive differenti, Boezem ha affrontato i temi evocati nel nuovo progetto “Bird’s-eye View”.

“Il titolo dell’installazione Bird’s-eye View (2019) – come spiega il curatore della mostra Lorenzo Bruni – non si riferisce esclusivamente alla condizione ideale di osservazione dell’intervento site-specific: ovvero il perimetro della basilica di San Francesco ad Assisi visualizzato all’interno del white cube della galleria con semenze varie poste sul pavimento, e i rami di albero alle pareti che suggeriscono l’arrivo imminente di volatili, come se non ci fosse più separazione tra interno ed esterno. Ma rimanda anche alla riflessione profonda dell’artista sul suo lungo lavoro che l’ha portato a utilizzare in vario modo, decennio dopo decennio, la mappa di cattedrali gotiche come quelle di Reims o di Assisi. Infatti, il titolo della mostra “Bird’s-eye View” concentra l’attenzione sulla riflessione che Boezem ha compiuto da sempre sul confronto tra natura e cultura – prima negli anni Sessanta con i suoi interventi sul paesaggio e ricreando i cambiamenti climatici all’interno dei musei, coi quali ha fornito una proposta alternativa a quella realizzata negli stessi anni dalla Land Art americana, adottando poi nel corso degli anni Ottanta la visione della “prospettiva medievale”, producendo collage e sculture ambientali. E dimostra l’interesse dell’artista, dagli anni Novanta, all’idea di “condivisione” del paesaggio al tempo delle comunicazioni globali e dei social network. Suggerisce così la necessità di rifondare i concetti di osservare e di guardare, dal momento in cui le immagini sono usate non per comunicare ma per controllare la realtà. Tale sfumatura è stata ricercata dall’artista dal 2010 coi lavori nel paesaggio, adottando la videocamera di sorveglianza per realizzare i suoi video, così che da ogni parte del mondo e in qualsiasi momento, notte o giorno, chiunque potesse seguire il processo di trasformazione dell’opera.

Marinus Boezem (1934, Paesi Bassi), insieme a Jan Dibbets e Ger van Elk, è tra i più importanti rappresentanti dell’Arte concettuale e dell’Arte Povera nei Paesi Bassi. Negli anni ’60 inizia a utilizzare elementi effimeri come l’aria, il tempo atmosferico, il vento e la luce come materia visiva, ed è riconosciuto per le sue opere radicali e immateriali. Boezem partecipa a due delle mostre più significative dell’epoca: “Op Losse Schroeven: Situaties en Cryptostructuren” (1969) allo Stedelijk Museum di Amsterdam e “When Attitudes Become Form” (1969) alla Kunsthalle di Berna. Nello stesso anno realizza uno tra i suoi interventi più iconici, Signing the Sky Above The Port of Amsterdam With an Aeroplane: le scie di condensazione emesse da un aereo in volo compongono il suo cognome nel cielo, che resta impresso per pochi secondi prima di scomparire. Boezem ha realizzato numerosi interventi per spazi pubblici e di Land art, come Gothic Growth Project (Green Cathedral) (dal 1978/1987): 174 alberi di pioppo italiani (Populus Nigra Italica) vengono piantati per riprodurre la planimetria in scala 1:1 della Cattedrale di Reims, in un polder vicino ad Almere nei Paesi Bassi. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Museum of Modern Art, New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museo Boijmans van Beuningen, Rotterdam; Gemeentemuseum, Den Haag; Museo Kröller-Müller, Otterloo; Museo Voorlinden, Wassenaar.

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Testo

Galleria Fumagalli presenta la prima personale in Italia dal 1978 dell’artista olandese Marinus Boezem, riconosciuto sin dagli anni Sessanta per le sue opere di Land art, di arte ambientale, di arte concettuale e di process art. Il progetto dal titolo “Bird’s-eye View” di Marinus Boezem, a cura di Lorenzo Bruni, propone un’ampia installazione site-specific realizzata con semi di mangime per volatili. La materia organica, nutrimento animale ed evocatrice del ciclo naturale della vita, disegna sul pavimento della galleria lo spazio fisico e concettuale della pianta della Basilica di San Francesco ad Assisi. Grazie anche ai rami d’albero posti alle pareti e all’opera su carta che rievoca la performance L’Uomo Volante del 1979, l’intervento installativo trasforma il contenitore architettonico in un luogo di suggestioni in cui le categorie di esterno e interno, cultura e natura, storia e memoria, realtà e poesia, richiedono d’essere riformulate. Marinus Boezem invita a riflettere sul ruolo che può avere oggi l’opera d’arte nel rifondare lo spazio e il tempo della condivisione del sapere, e pone l’attenzione sulla responsabilità che il singolo individuo ha nel ripensare il concetto di comunità e gli strumenti che la costituiscono, in un mondo globale e virtuale. Oltre all’installazione Bird’s-eye View (2019), nella sala adiacente sono presentati il video A Volo d’Uccello (2010) che documenta un intervento analogo realizzato dall’artista in Olanda sul tetto del suo studio a Middelburg, e una selezione di lavori (The Vanishing of the Artist (2019), God Bless You (1971/2013), Della Scultura e la Luce (1985), Cartografia (1980)) che testimoniano come, nel corso della sua carriera e da prospettive differenti, Boezem ha affrontato i temi evocati nel nuovo progetto “Bird’s-eye View”.

“Il titolo dell’installazione Bird’s-eye View (2019) – come spiega il curatore della mostra Lorenzo Bruni – non si riferisce esclusivamente alla condizione ideale di osservazione dell’intervento site-specific: ovvero il perimetro della basilica di San Francesco ad Assisi visualizzato all’interno del white cube della galleria con semenze varie poste sul pavimento, e i rami di albero alle pareti che suggeriscono l’arrivo imminente di volatili, come se non ci fosse più separazione tra interno ed esterno. Ma rimanda anche alla riflessione profonda dell’artista sul suo lungo lavoro che l’ha portato a utilizzare in vario modo, decennio dopo decennio, la mappa di cattedrali gotiche come quelle di Reims o di Assisi. Infatti, il titolo della mostra “Bird’s-eye View” concentra l’attenzione sulla riflessione che Boezem ha compiuto da sempre sul confronto tra natura e cultura – prima negli anni Sessanta con i suoi interventi sul paesaggio e ricreando i cambiamenti climatici all’interno dei musei, coi quali ha fornito una proposta alternativa a quella realizzata negli stessi anni dalla Land Art americana, adottando poi nel corso degli anni Ottanta la visione della “prospettiva medievale”, producendo collage e sculture ambientali. E dimostra l’interesse dell’artista, dagli anni Novanta, all’idea di “condivisione” del paesaggio al tempo delle comunicazioni globali e dei social network. Suggerisce così la necessità di rifondare i concetti di osservare e di guardare, dal momento in cui le immagini sono usate non per comunicare ma per controllare la realtà. Tale sfumatura è stata ricercata dall’artista dal 2010 coi lavori nel paesaggio, adottando la videocamera di sorveglianza per realizzare i suoi video, così che da ogni parte del mondo e in qualsiasi momento, notte o giorno, chiunque potesse seguire il processo di trasformazione dell’opera.

Marinus Boezem (1934, Paesi Bassi), insieme a Jan Dibbets e Ger van Elk, è tra i più importanti rappresentanti dell’Arte concettuale e dell’Arte Povera nei Paesi Bassi. Negli anni ’60 inizia a utilizzare elementi effimeri come l’aria, il tempo atmosferico, il vento e la luce come materia visiva, ed è riconosciuto per le sue opere radicali e immateriali. Boezem partecipa a due delle mostre più significative dell’epoca: “Op Losse Schroeven: Situaties en Cryptostructuren” (1969) allo Stedelijk Museum di Amsterdam e “When Attitudes Become Form” (1969) alla Kunsthalle di Berna. Nello stesso anno realizza uno tra i suoi interventi più iconici, Signing the Sky Above The Port of Amsterdam With an Aeroplane: le scie di condensazione emesse da un aereo in volo compongono il suo cognome nel cielo, che resta impresso per pochi secondi prima di scomparire. Boezem ha realizzato numerosi interventi per spazi pubblici e di Land art, come Gothic Growth Project (Green Cathedral) (dal 1978/1987): 174 alberi di pioppo italiani (Populus Nigra Italica) vengono piantati per riprodurre la planimetria in scala 1:1 della Cattedrale di Reims, in un polder vicino ad Almere nei Paesi Bassi. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Museum of Modern Art, New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museo Boijmans van Beuningen, Rotterdam; Gemeentemuseum, Den Haag; Museo Kröller-Müller, Otterloo; Museo Voorlinden, Wassenaar.

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Vedute

Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019. Ph Antonio Maniscalco
Marinus Boezem, Bird's-eye View, 2019
Galleria Fumagalli Milano. Ph Antonio Maniscalco

Vedute

Press

exibart.com

1 aprile 2019
“Marinus Boezem. Bird’s-eye View. Galleria Fumagalli, Milano”

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askanews.it

24 gennaio 2019
“La natura e l’immateriale. Marinus Boezem a Milano”

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Il Giornale dell’Arte

Febbraio 2019
“Land Art francescana”

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artribune.com

25 gennaio 2019
“Natura e precarietà. Marinus Boezem a Milano”

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Press

exibart.com

1 aprile 2019
“Marinus Boezem. Bird’s-eye View. Galleria Fumagalli, Milano”

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askanews.it

24 gennaio 2019
“La natura e l’immateriale. Marinus Boezem a Milano”

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Il Giornale dell’Arte

Febbraio 2019
“Land Art francescana”

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25 gennaio 2019
“Natura e precarietà. Marinus Boezem a Milano”

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